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Sogno incubato: prima della riunione

Ecco un sogno incubato che mi ha aiutato ad affrontare nel migliore dei modi una riunione per il lancio di un nuovo progetto.

Avrei dovuto partecipare ad una riunione, una chiacchierata informale e conoscitiva con alcune signore di Milano. Niente di troppo serioso e business-related, si trattava di incontrare tre tizie che mi avevano contattato per via della mia esperienza nell’ambito dell’interpretazione dei sogni.

Non avevo alcuna idea di cosa avremmo parlato; fino ad allora ci eravamo scambiati qualche e-mail generica.

Sapevo che non ne sarebbe derivato nulla di concreto in termini di lavoro, ma ho comunque accettato di buon grado l’incontro: sia per curiosità, sia per il fatto di tornare a Milano, città che adoro e nella quale ho vissuto un paio di anni ai tempi del mio Master.

E così, qualche giorno prima della riunione, mi addormento dopo aver applicato “il metodo”.

Il sogno incubato

Mi ritrovo seduto ad un tavolo con tre signore in una saletta moderna e confortevole. La tipica saletta riunioni di un’azienda piccola ma professionale, con un bel tavolone in mogano, gli attacchi per il video-proiettore, le bottigliette d’acqua vicino ai fogli per gli appunti e tutto il resto.

Una di queste signore stava “spataccando” (eh sì, sono di Rimini!) con lo smartphone, forse cercando alcuni brani da una playlist. Mi ricordava una collega, durante una vera riunione di qualche settimana prima. Si stava appunto distraendo, molto poco interessata alla discussione, con grande fastidio di tutti (me compreso).

Prendo la parola e, con tono fermo, dico: “…dipende tutto dagli obiettivi che vogliamo darci!”

Insegnamento del sogno incubato

Il sogno mi ha fatto capire che stavo sottovalutando questa opportunità, cazzeggiando proprio come la tizia del sogno.

Ok Milano, ok la curiosità, ok il tono informale delle e-mail, ma qui si trattava di darsi degli obiettivi e di essere come sempre professionali, proprio come l’atmosfera che ispirava quella sala riunioni.

Ecco quindi come mi sarei comportato: avrei anticipato alle partecipanti via e-mail la necessità di abbozzare qualche ipotesi di obiettivo dell’incontro, in modo da portare alla riunione qualche spunto mirato…invece di scrollare a random tra possibili “brani” della playlist!

 

Sogno incubato: come promuovere il mio business

Piccola premessa: utilizzo il metodo DreamPowerment non solo per trovare idee geniali (chi è che sta sghignazzando, laggiù?) per i miei clienti – mi occupo di consulenza direzionale per le aziende da oltre 15 anni – ma anche nella mia vita privata.

Una delle domande su cui applico più spesso la tecnica di incubazione dei sogni riguarda il “come comportarmi con la data persona?”, quindi per ricercare suggerimenti di tipo comportamentale, o di problem solving spiccio; una volta ho persino incubato un sogno su come tagliarmi i capelli!

Ma ora voglio parlarVI (ebbasta con questo dare del “tu” al lettore – a meno che tu non sia l’unico gonzo a leggere queste perle!) di un sogno incubato sul mio personale business di DreamPowerment. La domanda che ho posto al mio prezioso motore onirico riguardava proprio questo: “come proporre al meglio questa ‘cosa’ di DreamPowerment?”

Sapete, viviamo in un’era in cui nessuno dedica attenzione ai propri sogni, figuriamoci a chi possa interessare un servizio così all’avanguardia (se sento ancora qualcuno ridere ghe dò un pugno!) come quello dell’incubazione onirica per sviluppare la creatività in azienda. Capite quindi che il “come” proporre questo servizio non è affatto banale.

Ecco quindi il sogno rivelatore…

Il sogno incubato: come promuovere il mio business?

Sono in un open space pieno di ragazzi giovani; si stanno avvicinando ad una scrivania, richiamati dal loro Boss. Probabilmente gli doveva assegnare dei compiti, erano tutti molto indaffarati e scattanti.

Realizzo che sono all’interno di una casa discografica! Mi avvicino al loro boss e inizio a parlargli del metodo DreamPowerment, ma lui si alza e si incammina verso un ascensore. Io continuo a parlargli mentre lui si allontana.

Cosa ho imparato dal sogno

Come vedete, l’incubazione onirica, quando effettuata con attenzione e precisione, non ti fa fare un sogno generico, ma uno perfettamente attinente al quesito posto; altre volte il sogno appare più metaforico, ma l’insegnamento può comunque diventare lampante dopo averci lavorato sopra in modo creativo (leggi ad esempio il sogno di Marco, neo-imprenditore, cliccando qui).

Al risveglio, avevo già una prima risposta: dovevo proporre questa cosa proprio ad un discografico! Quale miglior profilo di uno che con la creatività ci lavora e che può apprezzare l’apparente ‘stravaganza’ di questo metodo? Scartabellando tra i miei contatti facebook, ecco che ritrovo un mio caro amico discografico che non sentivo più da anni.

L’intuizione successiva è stata: perchè non crearmi alcune case histories di esempi applicati del metodo, rivolgendomi a professionisti, creativi e manager, proponendogli gratuitamente il metodo? Sono proprio alcune delle case histories che ho riportato nella sezione del sito “Esempi pratici“. Non troverete il sogno del discografico e di altri importanti testimonial per motivi di privacy: lavorando con i sogni è inevitabile che emergano riferimenti sensibili e privati; raccogliere queste testimonianze è per me stato comunque molto utile nel capire che il metodo funziona.

Ma tornando al sogno, ecco un altro insegnamento!

L’ascensore, abbinato alla fretta dei personaggi del sogno, mi ha fatto pensare alla necessità di strutturare un “Elevator pitch”. Il punto debole della mia proposta infatti è che è mooooolto difficile da presentare e spiegare. Ho quindi creato un testo di engagement molto sintetico per incuriosire l’amico discografico, focalizzandomi sui benefici, e rimandando ad una seconda email la spiegazione di tutte le caratteristiche del metodo.